lunedì 25 maggio 2009
io e lo sport (rubrica a cura di S.B., R.C. & A.V.
la juve vice 0-3 in cassa del siena milan perde 2-3 contro la roma e le ferrari sono arrivati 3e4 e le branw 1e2 e anche calcomecato. rissa durante la partita genova-torino.
invormazioni sulla juve.
Agente Trezeguet: «Roma, ipotesi percorribile»
Agente di trezeguet dice.
«Ha ancora due anni di contratto, poche squadre sono in grado di prenderlo».
Milan in crissi
dopo le due scofitte il milan vuole cambiare l'allenatore.
rissa a torino durante la partita
Cairo: «Brutta rissa, ma quante provocazioni»
il torino e in serie b.
F1: doppietta Brawn, ma la Ferrari c'è
Raikkonen chiude al terzo posto, subito dietro massa MONTECARLO (MONACO), 24 maggio - La furia Button non si arresta. Al volante della Brawn GP il pilota inglese ha dominato anche il gran premio di Monaco, conquistando la sua quinta vittoria stagionale dopo quelle in Australia, Malaysia, Bahrain e Spagna. La sua leadership del mondiale è più che mai rafforzata, grazie anche al compagno di squadra Rubens Barrichello, secondo, che frena ogni tentativo di rimonta degli avversari. Ma in un gran premio complessivamente noioso, la nota positiva arriva dalla Ferrari e dal suo primo podio stagionale. Il terzo posto di Kimi Raikkonen e il quarto di Felipe Massa sono la testimonianza che Maranello ha dato una svolta al suo pessimo inizio di campionato ed ora vuole velocemente rimettersi in carreggiata. Era dal Brasile della scorsa stagione (primo Massa, terzo Raikkonen) che i ferraristi non vedevano più la pista dal palco delle premiazioni.
S.B C.R A.V
sabato 23 maggio 2009
mercoledì 20 maggio 2009
STORIA: La Dichiarazione d'Indipendenza degli Stati Uniti d'America
Dichiarazione d’Indipendenza delle 13 colonie
[…]Noi riteniamo che sono per se stesse evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono
[…]Quando una lunga serie di abusi […], rivela il disegno di ridurre gli uomini all'assolutismo, allora è loro diritto, è loro dovere rovesciare un siffatto governo e provvedere nuove garanzie alla loro sicurezza per l'avvenire. Tale è stata la paziente sopportazione delle Colonie e tale è ora la necessità che le costringe a mutare quello che è stato finora il loro ordinamento di governo. Quella dell'attuale re di Gran Bretagna è storia di ripetuti torti e usurpazioni, tutti diretti a fondare un'assoluta tirannia su questi Stati. […]
Egli ha predato sui nostri mari, ha devastato le nostre coste, ha incendiato le nostre città, ha distrutto le vite del nostro popolo.
Egli sta trasportando, in questo stesso momento, vasti eserciti di mercenari stranieri per completare l'opera di morte, di desolazione e di tirannia già iniziata con particolari casi di crudeltà e di perfidia che non trovano eguali nelle più barbare età, e sono del tutto indegni del capo di una nazione civile. […]
Egli ha incitato i nostri alla rivolta civile, e ha tentato di istigare contro gli abitanti delle nostre zone di frontiera i crudeli selvaggi indiani la cui ben nota norma di guerra è la distruzione indiscriminata di tutti gli avversari, di ogni età, sesso e condizione.
immagini della Guerra d'Indipendenza americana
[…]Un principe, il cui carattere si distingue così per tutte quelle azioni con cui si può definire un tiranno, non è adatto a governare un popolo libero.
E d'altra parte non abbiamo mancato di riguardo ai nostri fratelli britannici. Di tanto in tanto li abbiamo avvisati dei tentativi fatti dal loro parlamento di estendere su di noi una illegale giurisdizione[…]e li abbiamo scongiurati per i legami dei nostri comuni parenti di sconfessare queste usurpazioni che inevitabilmente avrebbero interrotto i nostri legami e i nostri rapporti.
Anch'essi sono stati sordi alla voce della giustizia, alla voce del sangue comune. Noi dobbiamo, perciò, rassegnarci alla necessità che denuncia la nostra separazione, e dobbiamo considerarli, come consideriamo gli altri uomini, nemici in guerra, amici in pace.
Noi pertanto, Rappresentanti degli Stati Uniti d'America, riuniti in Congresso generale, appellandoci al Supremo Giudice dell'Universo per la rettitudine delle nostre intenzioni, nel nome e per l'autorità del buon popolo di queste Colonie, solennemente rendiamo di pubblica ragione e dichiariamo:
Che queste Colonie Unite sono, e per diritto devono essere, Stati liberi e indipendenti;
che esse sono sciolte da ogni sudditanza alla Corona britannica, e che ogni legame politico tra esse e lo Stato di Gran Bretagna è, e deve essere, del tutto sciolto; e che, come Stati liberi e indipendenti, essi hanno pieno potere di far guerra, concludere pace, contrarre alleanze, stabilire commercio e compilare tutti gli altri atti e le cose che gli stati indipendenti possono a buon diritto fare. […]
John Mancock
(Seguono 55 firme di Rappresentanti dei 13 Stati)
George Washington, comandante dell'esercito dei rivoltosi
e primo presidente degli USA
GEOGRAFIA: Differenze tra economia socialista e economia di mercato (o capitalista)
LE NOSTRE INTERVISTE 2
INTERVISTA AL NONNO
In che altre squadre hai giocato?
Ho giocato nella Rizzola, nel Nocerina, nella Spezia, nell’ Anconitana, nell’Empoli, nella Pistoiese, nella Salernitana, nel Fano, nella Pergolese, nella Metaurese, nel Matelica e nel Bovisio. In queste squadra ho partecipato ai tornei di serie C, D e Dilettanti. Per lavoro ho viaggiato molto e stavo spesso via da casa.
Ci siamo incontrati per la prima volta ad un concerto bandistico a Rovellasca. Siamo stati fidanzati per sette anni.
Abbiamo avuto tre figli: Simona (1970), Claudio (1974) e Sabrina (1977).
lunedì 18 maggio 2009
LE NOSTRE INTERVISTE
Intervista al nonno
“ Vivevo in un cortile di 85 persone, adesso sono tutte morte.”
“ Abitavamo in una casa a Cesano Maderno, al primo piano, c’ erano i miei 8 fratelli e i miei genitori”
“ La casa era composta da una cucina e due camere da letto:una per i genitori e una per i bambini;il bagno era in cortile.”
“Andavo a letto con un mattone scaldato nella stufa per riscaldarmi durante la notte.
Il paese era molto diverso da oggi: c’ erano poche case, costruite intorno alla chiesa, che è stata inaugurata il 2 Novembre 1937.
Le strade erano in terra battuta e ci si muoveva a piedi o in bicicletta.
“ Mio papà faceva il falegname con i suoi fratelli: fabbricavano i mobili.”
“ Ho frequentato la scuola fino alla 5° elementare; ero alto e stavo negli ultimi banchi.”
“ Sono stato un balilla e, prima di andare a scuola, dovevamo salutare la foto del duce in piazza”.
“ A 12 anni mio papà mi mandò a fare il falegname, dal 1942 al
“ C’ era la guerra e per fortuna i miei datori di lavoro,che mi volevano bene, mi davano anche da mangiare.”
“Da bambini giocavamo con una palla fatta di stracci in cortile o sulla strada, ma solo il sabato e la domenica.”
“Aiutavo i miei genitori curando i fratellini più piccoli e a volte facendo la spesa.”
“ Quando avevamo molta fame rubavamo la frutta nei frutteti.”
“ Il mio primo vestito nuovo l’ ho avuto per il matrimonio di mia sorella, a 17 anni.”
“ A 21 anni ho prestato il servizio militare nei bersaglieri a Napoli e qui ho visto per la prima volta in vita mia il mare. A militare ho assaggiato per la prima volta anche il prosciutto crudo.”
“ Dopo il militare ho cominciato a lavorare nella bottega da falegname di mio padre con i miei fratelli. Lavorando giorno e notte abbiamo costruito la casa dove abito ancora oggi.”
“ Ho conosciuto mia moglie nell’ Agosto del 1954, all’ uscita dal cinema. Lei era con suo fratello e sua sorella.”
“Siamo stati fidanzati per circa 2 anni e nel 1956 ci siamo sposati. In viaggio di nozze siamo stati a Roma dai parenti di mia moglie.”
“Dopo un anno di matrimonio è nata la prima figlia, nel 1959 è nato tuo papà e, nel '
“Da giovane ero molto forte, infatti, per scommessa, tirai una 500 con le spalle per
Autore: M.O.
Intervista alla mamma
Quando sei nata?
1 Ottobre 1966
Hai qualche parente che ha fatto la 2° guerra mondiale?
Si, mio zio ha fatto parte dell’ esercito. Lui scappava per tornare dalle persone più care. Nel rientro è stato catturato e mandato in prigione, perché qualcuno aveva fatto la spia. Quando è uscito ha fatto ancora qualche mese di guerra. Qualcuno si era salvato, ma tanti erano morti.
Sei figlia unica?
No, ho 2 fratelli, 3 sorelle. Litigavamo sempre.
Facevi qualcosa per i tuoi genitori?
Si, lavoravo per aiutare la famiglia. Perché lo stipendio di mio padre era insufficiente, noi eravamo in tanti e mia mamma non lavorava.
Nel tempo libero cosa facevi?
Giocavo, ma più delle volte lavoravo.
Andavi a scuola?
Si, ma ho smesso di andarci dopo la 4° elementare, perché ho iniziato subito a lavorare.
Come andavi?
Alcune volte bene e alcune volte male.
Quanti anni hai avevi quando hai avuto il tuo primo ragazzo?
17 anni.
Quando ti sei sposata e quanti anni avevi?
Mi sono sposata il 22/4/1989 e avevo 21.
Dove?
In Puglia, a Cerignola, provincia di Foggia.
Autore: S.D.
Intervista alla nonna
Come hai vissuto la guerra nella tua infanzia?
Sono nata nel 1934. Ai tempi della guerra ero piccola e l’ho vissuta molto male. In famiglia avevamo una fattoria e si faceva fatica ad andare avanti.
Dove sei nata? Per quanto tempo hai vissuto nel tuo luogo di nascita?
Sono nata in provincia di Venezia ed ho vissuto lì fino ai 15 anni.
Avevi fratelli o sorelle?
Sei andata a scuola o hai lavorato fin da piccola? Sono andata a scuola e mi sono fermata alla seconda elementare. Poi dai 12 ai 15 anni ho lavorato in fattoria, per aiutare i miei genitori.
Per quanto tempo hai lavorato?
Dunque, dopo aver lavorato con i miei genitori, a 15 anni, mi sono trasferita da una zia a S. Giorgio di Nogaro, in provincia di Udine, e lì ho lavorato in casa.
Quando hai incontrato tuo marito?
Verso i 15 anni, quando mi sono trasferita, ho incontrato Sirio, il mio futuro marito. Lui era il fidanzato di mia cugina Maria, scomparsa a causa di un incidente… era stata sfortunatamente trovata morta sotto i binari di un treno. All’inizio Sirio non mi piaceva molto, anzi provavo o un po’ di pena per lui, poi i miei cugini e mia zia mi hanno convinto a mettermi assieme e, con il tempo, me ne sono innamorata.
Quando vi siete sposati?
Siamo stati fidanzati cinque anni, nei quali ci sono state varie crisi perché io me ne sono dovuta ritornare dai miei genitori a circa
Quanti figli avete avuto?
Dopo un anno dal matrimonio abbiamo avuto il primo figlio Ivano (1956) e circa sei anni dopo è nato l’altro figlio Maurizio (1956).
Dove avete vissuto?
Nel 1957, quando Ivano aveva un anno, per problemi di lavoro, ci siamo dovuti trasferire a Varedo ed abbiamo vissuto lì per circa 33 anni. Poi ci siamo ritrasferiti a S. Giorgio di Nogaro, lasciando la casa a mio figlio più piccolo e l’officina a quello più grande. Lì mio marito se è ammalato e nel 1999 è scomparso.
Dopo la scomparsa di tuo marito cosa hai deciso di fare?
Dopo la scomparsa di mio marito, ho deciso di trasferirmi a Cogliate, dove abita mio figlio più grande, già spostato e con tre figli, mentre quello più piccolo abita a Milano, sposato da poco e con un figlio.
Quali sono le tue abitudini ora?
Ora sono pensionata e vivo da sola. Ogni tanto mi faccio i miei giretti in bici per Cogliate.
Autrice: G.D.
domenica 17 maggio 2009
STORIA: Il "dispotismo illuminato" in Europa
L’esercito prussiano fu fortemente potenziato divenendo il più forte e temibile d’Europa. Grazie ad esso e a una politica estera molto aggressiva, sotto Federico II i territori del regno raddoppiarono.
Federico II fu il primo sovrano in Europa ad organizzare un sistema di istruzione elementare obbligatoria.
Come in Austria fu abolito l’uso della tortura, furono proibite le pene troppo crudeli e la pena di morte fu molto limitata.
Anche in campo religioso il sovrano promosse una politica di tolleranza.
In RUSSIA nel 1762, dopo aver fatto arrestare il marito, lo zar Paolo III, salì al trono la zarina di origine tedesca Caterina II.
Anch’essa, come Federico II, era un’ammiratrice degli illuministi francesi che invitò alla sua corte.
Come Giuseppe II, la zarina colpì duramente
Il programma però non funzionò molto bene perché molto costoso, perché in maestri erano insufficienti e perché era difficile convincere le famiglie più povere a mandare i bambini a scuola piuttosto che farli lavorare.
La zarina a parole condannò la servitù della gleba, ma in realtà fece poco per migliorare la condizione dei contadini per non rischiare di mettersi contro la nobiltà.
A fare le spese del grande rafforzamento di Austria, Russia e Prussia fu la debole Polonia. I tre potenti Stati infatti si accordarono tra loro per spartirsi i territori del vicino Stato polacco che, nel 1795 cessò di esistere.
L’Italia era ancora un mosaico di piccoli staterelli, alcuni indipendenti altri sottomessi all’autorità austriaca. Anche nel nostro paese le idee illuministe si diffusero producendo importanti effetti.
L'Italia nel Settecento
Nella Milano austriaca si riuniva l’Accademia dei pugni, un gruppo di intellettuali guidato da Pietro Verri (1728-1797) e da Cesare Beccaria (1738-1794). Tra il 1764 e il 1766 i membri di questa associazione pubblicarono l’importante rivista “Il Caffè” che si occupava di argomenti di economia, legge, letteratura.
Beccaria fu l’illuminista italiano più conosciuto in Europa, grazie alla sua celebre opera Dei delitti e delle pene (1764), tradotta in molte lingue europee.
In questo trattato egli condannava la pena di morte:
“Questa inutile prodigalità di supplizi, che non ha mai reso migliori gli uomini, mi ha spinto ad esaminare se la morte sia veramente utile e giusta in un governo ben organizzato. [...] Le leggi rappresentano la volontà generale dei cittadini, che altro non è se non l’insieme delle singole libertà individuali. Chi è mai colui che abbia voluto lasciare ad altri uomini l’arbitrio di ucciderlo?
[...] Non è l’intensità della pena che fa maggior effetto sull’animo umano, ma la sua durata. [...] Non è il terribile ma passeggero spettacolo della morte di uno scellerato ma il lungo e doloroso esempio di un uomo privo di libertà, che, divenuto bestia di servigio (condannato ai lavori forzati), ricompensa con le sue fatiche quella società che ha offesa, che è il freno più forte contro i delitti.”
In sostanza, se un delitto è da considerare un danno contro la comunità, non è di nessuna utilità che il malvivente venga ucciso; dovrà piuttosto pagare con i lavori forzati il suo debito verso la cittadinanza.
Inoltre Bccaria si batteva contro i trattamenti inumani inferti ai carcerati e soprattutto contro l’uso della tortura che, alla sua epoca, veniva usata negli interrogatori nel tentativo di far confessare un presunto colpevole.
“Questo è il mezzo più sicuro per assolvere i robusti scellerati e di condannare i deboli innocenti. Ecco i fatali inconvenienti di questo preteso criterio di verità, un criterio degno di un cannibale.”
La tortura della corda
era un sistema molto utilizzato negli interrogatori
fino al XIX sec.
Le idee di Beccaria fecero molto scalpore. Alcuni sovrani ne presero spunto per riformare la giustizia nei loro regni, ma furono molto pochi quelli che arrivarono ad abolire la pena di morte.
In Italia e negli altri Stati cattolici
Dunque molti sovrani, in Italia e in Europa, per rafforzare il proprio potere, attaccarono duramente questi privilegi.
Uno degli effetti più clamorosi di questa battaglia fu l’abolizione dell’ordine dei gesuiti. Questo ordine, fondato nel 1540 da Ignazio da Loyola, era diventato molto ricco e potente. Spesso i gesuiti erano confessori e consiglieri dei più potenti sovrani, avevano fondato in Europa molti collegi in cui venivano educati i figli delle famiglie nobili e agiate, erano famosi per la loro profonda cultura e per la durezza con cui si opponevano alle nuove teorie scientifiche e alla libertà di pensiero illuminista. Inoltre avevano una grande influenza all’interno del Tribunale dell’Inquisizione e nella scelta delle opere da censurare.
Il primo regno ad espellere i gesuiti fu il Portogallo, nel 1759. Poco dopo seguirono
Non tutti gli Stati europei però fecero lo stesso. In Prussia e in Russia i sovrani rifiutarono di sciogliere l’ordine perché in tal modo avrebbero perso molti validi insegnanti (quali erano i gesuiti), danneggiando l’istruzione nei loro Paesi.
Molti Stati italiani, sotto influenza austriaca, imitarono invece la politica di Maria Teresa e Giuseppe II: si sforzarono di far pagare le imposte al clero e chiusero molti monasteri e conventi impossessandosi dei loro beni.
Oltre ai provvedimenti presi contro
Furono inoltre migliorate le vie di comunicazione e rimodernate le università e le biblioteche.
Sotto il regno di Giuseppe II, nel 1786, furono aperte delle scuole elementari, per l’istruzione della popolazione più umile.
IL GRANDUCATO DI TOSCANA
Nel 1765 divenne Granduca di Toscana Pietro Leopoldo, fratello minore di Giuseppe II e suo successore sul trono imperiale. Anche egli fu un sovrano illuminato che diede grande impulso alla modernizzazione del suo Stato. La riforma più coraggiosa che adottò riguardò la giustizia.
il granduca Pietro Leopoldo d'Asburgo
Nel 1786, infatti, emanò un nuovo codice che aboliva la tortura e la pena di morte. Era la prima volta in Europa che le idee di Beccaria venivano messe in pratica.