domenica 15 febbraio 2009

Geografia. I settori dell'economia

I settori dell'economia

Il settore primario


Il settore primario comprende l’agricoltura, l’allevamento, la pesca e lo sfruttamento delle risorse forestali, tutte attività che praticano la raccolta o la produzione di risorse biologiche, al fine di un loro utilizzo immediato (per esempio la produzione di ortaggi per il consumo alimentare) o per una loro successiva trasformazione.
Sono incluse nel settore primario anche l’estrazione dei minerali e delle risorse energetiche, cioè materie prime che devono necessariamente subire una lavorazione industriale, e per questo motivo alcune statistiche preferiscono trattarle nel settore secondario.



L’ agricoltura è un’attività di primaria importanza, indispensabile per la sopravvivenza degli uomini; tuttavia la distribuzione delle coltivazioni nel mondo è molto irregolare.
Delle attività umane l’agricoltura, con l’allevamento è la più legata ai fattori fisici dell’ambiente: clima, rilievo e suolo agrario. Il clima assume un’importanza determinante per l’agricoltura, in quanto i vegetali per svilupparsi hanno bisogno di calore e di acqua.
In relazione al tipo di clima e di suolo si possono distinguere nel mondo diverse zone agricole, le regioni equatoriali, le regioni tra l’equatore e i tropici, mediterranee, monsoniche, temperate, desertiche e desertiche fredde.
Ci sono vari tipi di agricoltura: estensiva ed intensiva. Nell’ agricoltura intensiva si punta con ogni mezzo a ottenere rese elevate da superfici poco estese. Questo modo di gestire la terra viene praticato soprattutto in Europa e in Estremo Oriente, cioè in regioni agricole e naturali in cui gli spazi sono limitati e la densità di popolazione è elevata. L’ agricoltura estensiva viene invece praticata dove esistono grandi disponibilità di terreno e scarsità di manodopera: in questo caso, grazie alla meccanizzazione spinta, si preferisce puntare a elevate produzioni con alti tassi di produzione pro capite, ma basse rese unitarie. Questa forma di agricoltura è tipica di Paesi che dispongono di vaste superfici, come gli Stati Uniti (agro industrie americane) la Russia e l’Ucraina, e che si limitano per lo più alle produzioni agricole di base: cereali e piante industriali.

L’agricoltura moderna può anche essere definita come commerciale, essendo finalizzata esclusivamente alla vendita di prodotti.
L’ agricoltura commerciale viene praticata principalmente in Europa, dove prevalgono le aziende di piccole e medie dimensioni e nel Nord America, dove invece sono maggiormente diffuse le grandi aziende.
L’ agricoltura di sussistenza si pratica nella fascia intertropicale e come scopo principale ha l’autoconsumo da parte degli stessi produttori.
La bassa produttività non consente di avere eccedenze da vendere, e ciò determina una mancanza di denaro che a sua volta impedisce ogni miglioramento nella produttività agricola.





Per integrare le proprie esigenze nutritive, l’uomo primitivo ricorreva alla caccia. Attualmente vengono privilegiate le attività zootecniche (cioè l’allevamento).
Le specie animali di maggiore importanza economica sono quattro, bovini, ovini, caprini e suini, ma rilevante è pure il ruolo degli equini, dei cammelli e degli animali da cortile. Nelle varie regioni della Terra l’allevamento viene praticato in modi molto differenti, legati non solo alle condizioni ambientali, ma anche al livello di sviluppo economico e alle diverse culture.
Nelle aree a bassa densità demografica, dove sono disponibili grandi superfici libere, si pratica di preferenza l’ allevamento estensivo.
L’ allevamento intensivo è invece tipico delle regioni a elevata densità demografica, come il nord-est degli Stati Uniti e L’Europa centrale




Dopo agricoltura e allevamento, la principale attività primaria è la pesca.
Essa preleva dal mare immensi quantitativi di fauna ittica.
Esiste anche una pesca nelle acque interne, il cui ruolo economico è ridotto. Il suo interesse è soprattutto sul piano qualitativo, sia per il pregio delle varietà pescate, sia per l’elevata richiesta di alcuni sottoprodotti, in primo luogo il costosissimo caviale.
Maggiore è il ruolo dell’ acquacoltura, che fornisce ormai un quarto del pescato mondiale e presenta ritmi di crescita talmente intensi da far prevedere che, tra breve, supererà la pesca.

Le foreste mondiali, estese su meno di un terzo delle terre emerse, forniscono una risorsa di notevole importanza economica, il legno.
A prima vista si tratta di una risorsa rinnovabile, perché la natura provvede costantemente a far crescere gli alberi, ma l’attuale consumo di legname segue ritmi talmente intensi da non dare il tempo alle foreste di ricrescere.
Per questo motivo la deforestazione viene sempre più considerata un rischio di tipo ambientale.
Nei paesi poveri il problema della deforestazione è spesso sottovalutato, passando in secondo piano rispetto all’esigenza di ottenere un vantaggio economici dall’esportazione del legname.
Sotto il profilo qualitativo, le risorse forestali si differenziano in due grandi categorie: il legno duro e il legno tenero.
La produzione mondiale di legno comprende anche la legna da ardere, il cui consumo riguarda circa la metà del quantitativo totale.
Questa forma di utilizzo è minima nei Paesi sviluppati, dove è stata sostituita da altre fonti energetiche, ma nei Paesi scarsamente industrializzati la legna da ardere rappresenta ancora il principale tipo di combustibile, soprattutto a livello domestico.


Il settore secondario




Comprende le attività che servono a trasformare le materie prime in prodotti finiti e nuovi, cioè che non esistono in natura.
Fanno parte di questo settore: l’industria, l’artigianato e l’edilizia, che si occupa della costruzione degli edifici.
Quasi tutti gli oggetti che usiamo (vestiti, attrezzi, automobili, computer, giocattoli…) sono prodotti industriali.

Il settore terziario



Il settore terziario comprende tutte quelle attività che servono a COMMERCIARE, TRASPORTARE o DISTRIBUIRE i prodotti dell' industria e le attività che offrono servizi alle persone.
Nel settore terziario rientrano quindi il COMMERCIO dei prodotti agricoli o industriali e i TRASPORTI delle merci, come anche delle persone.
Le VIE DI COMUNICAZIONE, cioè le strade, le autostrade e le ferrovie, sono importanti per le industrie perchè permettono il trasporto delle materie prime e dei prodotti finiti.
Un' altra attività legata all' industria è la PUBBLICITA'.
Per convincere la gente a comprare i suoi prodotti, ogni industria cerca di pubblicizzarli sui giornali e in televisione.
Tra le attività che offrono servizi alla gente ci sono le scuole, gli ospedali e gli ambulatori medici, le banche, le poste, e poi le palestre, i teatri........
Importanti attività del settore terziario sono poi quelle legate all' INFORMAZIONE, cioè alla diffusione delle notizie attraverso i giornali, i libri, la radio e la televisione. Infine un' attività economica del settore terziario molto importante per l' Italia è il TURISMO.


Settore quaternario


Con questo termine si definisce un particolare ramo delle attività terziarie ( si può' anche chiamare, infatti, TERZIARIO AVANZATO o SUPERIORE ), comprende i più moderni e sofisticati collegati con: l'informatica, la telematica, la robotica, la ricerca scientifica, la consulenza specializzata al servizio delle imprese, le ricerche di mercato.

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