giovedì 26 febbraio 2009

Storia: la Chiesa all'inizio del Cinquecento


Nel corso dei secoli la Chiesa era stata colpita dal fenomeno della corruzione: molti religiosi invece di prendersi cura delle anime dei fedeli si preoccupavano di accumulare ricchezze e potere politico. I cardinali e i vescovi provenivano tutti da importanti famiglie nobiliari, poiché la carriera ecclesiastica era una via sicura per ottenere prestigio e ricchezza.

Il papa non era soltanto il rappresentante di Cristo sulla terra, ma anche il sovrano di uno Stato ricco e potente (lo Stato della Chiesa), che stringeva alleanze o entrava in guerra per difendere i propri interessi. La Chiesa inoltre aveva enormi proprietà terriere all’interno di altri regni, dalle quali ricavava rendite e tasse. In più le popolazioni dovevano pagare delle imposte (le “decime”) per mGrassettoantenere il clero (sacerdoti e monaci).

Lo scontento per questo stato di cose era molto forte tra i fedeli. Anche tra gli ecclesiastici c’era chi pensava che la Chiesa dovesse cambiare e ritornare alla povertà e alla purezza morale delle origini.
Queste voci, tuttavia, rimanevano isolate.



Nell'incisione dell'artista tedesco Lucas Cranach è rappresentato il papa Leone X mentre consegna ai fedeli le indulgenze (uno sconto sulle pene da subire in Purgatorio) in cambio di denaro.

lunedì 16 febbraio 2009

Geografia. Economia della Germania

Economia della Germania


La Germania ha la più grande economia nazionale in Europa, la terza più grande in termini di PIL del mondo.
L'esportazione di prodotti Made in Germany è uno dei principali fattori della ricchezza del paese.
La Germania è fra i maggiori paesi esportatori del mondo.
La maggior parte dell’industria del paese è concentrata nel settore automobilistico, dei macchinari, dei metalli e dei prodotti chimici.
La Germania è il principale produttore di turbine eoliche e impianti solari in tutto il mondo. Importanti fiere internazionali e congressi si svolgono in diverse città tedesche, come Hannover, Francoforte e Berlino.
All’interno delle 500 imprese con maggior reddito a livello globale, 37 sono imprese con sede in Germania.
Marchi noti a livello mondiale sono Mercedes-Benz, BMW, Adidas, Audi, Porsche, Volkswagen e Nivea.
Dopo la riunificazione tedesca nel 1990, lo standard di vita e il reddito annuo continuano a rimanere significativamente più elevati nella ex Germania occidentale.
Il tasso di disoccupazione è costantemente diminuito dal 2005 e ha raggiunto il livello più basso degli ultimi 15 anni nel giugno 2008 con il 7,5%.
La percentuale varia dal 6,2% nella ex Germania occidentale al 12,7% nella ex Germania orientale.

Agricoltura e allevamento
L'agricoltura è molto progredita, con l'uso di macchine e di tecniche modernissime, ma clima e suolo non le sono favorevoli. Molte zone, specialmente le coste dell'Est, sono sabbiose o paludose. I terreni fertili sono ai piedi delle alture centrali e nelle valli dei fiumi, dove però molte aree sono occupate da strutture industriali, viarie e ferroviarie.

La Germania ha il primato nella produzione di patate, prodotto tipico di terre "povere" e cibo nazionale tedesco. Sono alte anche le produzioni di barbabietole da zucchero, di luppolo (pianta usata per aromatizzare la [birra]), di alcune piante da olio come la colza e il girasole che sono usate anche dalle industrie. Fra le altre colture si trovano i cereali (orzo e frumento alla pari, segale e avena), il lino e alcuni ortaggi resistenti al freddo: cavoli e cavolfiori, cipolle, carote.

Più importanti sono gli allevamenti, con 26 milioni di suini e 14 milioni di bovini (specialmente nella regione alpina della Baviera), che forniscono 400 tipi diversi di insaccati, latte, burro e formaggi in quantità.


Estese foreste collinari e montane alimentano le industrie della cellulosa e della carta, ma il patrimonio boschivo è molto danneggiato dalle piogge acide. Il consumo della carta è molto alto perché il Paese ha una forte editoria: pubblica 78.000 titoli l'anno e 10.500 quotidiani e riviste.

Risorse minerarie
La principale produzione mineraria è quella di carbone. Tuttavia la Germania, benché ne sia uno dei maggiori fornitori mondiali, tende di più ad importarlo per non esaurire le risorse interne. Insieme al ferro e in generale ai metalli grezzi, il carbone ha contribuito ai primi sviluppi dell'industria tedesca, specie nelle regioni metallurgiche della Ruhr (Nord Reno-Westfalia) e lungo i porti sul Baltico (Amburgo). Più recente è la scoperta di giacimenti di gas naturale ...

Industria
Già da due secoli la prosperità germanica si fonda sull' industria pesante. Nei bacini della Ruhr e della Saar, la presenza di ricchi giacimenti di carbone fece sorgere le acciaierie e le industrie chimiche accanto alle miniere, e le industrie meccaniche accanto alle acciaierie, creando i Konzerne. Si tratta di enormi complessi che curano ogni fase di lavorazione, dalla materia prima ai prodotti finiti. In tempi recenti si sono sviluppate anche industrie leggere, nei Lander meridionali (Baviera, Baden Wurttemberg) ed orientali (Sassonia, Turingia). L'industria tedesca, dominata sia da multinazionali che da piccole e medie imprese, ha saputo rinnovarsi ed è ancora ai primi posti nel mondo in numerosi settori.
La metallurgia tedesca è la più importante d'Europa (ferro, acciaio, alluminio), ma non meno rilevanti sono le produzioni di automobili (Volkswagen-Audi, BMW, Daimler AG-Mercedes), motociclette, materiale ferroviario ed aeronautico, elettrodomestici, elettronica, telematica (Siemens AG).


In varie città si fabbricano strumenti musicali, specialmente pianoforti, e nell'Est orologi (Turingia) e materiale ottico.

Norimberga è sede principale della produzione di giocattoli.
L'industria chimica tedesca ha grandi tradizioni. Per esigenze di guerra riuscì ad estrarre un carburante liquido dal carbone e a fabbricare gomma sintetica.

Nel settore della chimica fine spiccano il materiale fotografico, i medicinali ed anche prodotti di largo consumo come cosmetici e detersivi (Bayer, BASF, Henkel): fu l'invenzione della semplice aspirina a fornire i capitali per impiantare grandi laboratori di ricerca farmaceutica e fabbricare altri ritrovati.

Molto sviluppata è l'industria alimentare, specie nella produzione di carne (wurstel), prodotti caseari, zucchero, birra, biscotti (Bahlsen), cioccolato (Ritter Sport), caffè (Hag).

Sono presenti anche i settori tessile, dell'abbigliamento (Adidas), del mobile e delle macchine utensili.
In Germania è molto forte la produzione idroelettrica, grazie ai molti fiumi, e si ricorre anche a quella nucleare. Inoltre il Paese produce energia da fonti rinnovabili, con centrali eoliche e solari soprattutto nel Nord-Ovest. La zona orientale ha usato finora le maggiori miniere di lignite d'Europa, ma è un materiale poco calorifico e molto inquinante. Con nuove perforazioni nel bassopiano settentrionale si estraggono petrolio e metano; il fabbisogno nazionale è coperto da importazioni, grazie a una rete di metanodotti e oleodotti che provengono soprattutto dall'Est Europa e dai paesi mediterranei.

Infrastrutture
Con la sua posizione centrale in seno all’Europa, la Germania è un importante nodo nel settore dei trasporti. Ciò si riflette nella sua densa e moderna rete di trasporto. Importante è l'ampia rete autostradale (Autobahn), classifica come la terza più estesa nel mondo e caratterizzata dalla mancanza di limiti di velocità sulla maggior parte del tracciato.
La Germania ha istituito una rete di treni ad alta velocità. L'InterCityExpress o ICE serve prevalentemente le grandi città tedesche e le destinazioni nei paesi vicini. La velocità del treno varia dai 160 km/h ai 300 km/h.




La Germania il quinto più grande consumatore di energia al mondo.
La politica del governo incentiva la conservazione e lo sviluppo delle fonti di energia rinnovabili, come solare, eolica, da biomassa, idroelettrica, geotermica. Come risultato delle misure volte al risparmio energetico, l'efficienza energetica è migliorata dall'inizio degli anni ‘70. Il governo ha fissato l'obiettivo di soddisfare la metà delle richiede energetiche del paese attraverso fonti rinnovabili entro il 2050.




Nel 2000 il governo tedesco ha convenuto una dismissione graduale dalle centrali nucleari entro il 2021. Tuttavia le energie rinnovabili stanno giocando un ruolo modesto della produzione di energia.

domenica 15 febbraio 2009

Geografia. I settori dell'economia

I settori dell'economia

Il settore primario


Il settore primario comprende l’agricoltura, l’allevamento, la pesca e lo sfruttamento delle risorse forestali, tutte attività che praticano la raccolta o la produzione di risorse biologiche, al fine di un loro utilizzo immediato (per esempio la produzione di ortaggi per il consumo alimentare) o per una loro successiva trasformazione.
Sono incluse nel settore primario anche l’estrazione dei minerali e delle risorse energetiche, cioè materie prime che devono necessariamente subire una lavorazione industriale, e per questo motivo alcune statistiche preferiscono trattarle nel settore secondario.



L’ agricoltura è un’attività di primaria importanza, indispensabile per la sopravvivenza degli uomini; tuttavia la distribuzione delle coltivazioni nel mondo è molto irregolare.
Delle attività umane l’agricoltura, con l’allevamento è la più legata ai fattori fisici dell’ambiente: clima, rilievo e suolo agrario. Il clima assume un’importanza determinante per l’agricoltura, in quanto i vegetali per svilupparsi hanno bisogno di calore e di acqua.
In relazione al tipo di clima e di suolo si possono distinguere nel mondo diverse zone agricole, le regioni equatoriali, le regioni tra l’equatore e i tropici, mediterranee, monsoniche, temperate, desertiche e desertiche fredde.
Ci sono vari tipi di agricoltura: estensiva ed intensiva. Nell’ agricoltura intensiva si punta con ogni mezzo a ottenere rese elevate da superfici poco estese. Questo modo di gestire la terra viene praticato soprattutto in Europa e in Estremo Oriente, cioè in regioni agricole e naturali in cui gli spazi sono limitati e la densità di popolazione è elevata. L’ agricoltura estensiva viene invece praticata dove esistono grandi disponibilità di terreno e scarsità di manodopera: in questo caso, grazie alla meccanizzazione spinta, si preferisce puntare a elevate produzioni con alti tassi di produzione pro capite, ma basse rese unitarie. Questa forma di agricoltura è tipica di Paesi che dispongono di vaste superfici, come gli Stati Uniti (agro industrie americane) la Russia e l’Ucraina, e che si limitano per lo più alle produzioni agricole di base: cereali e piante industriali.

L’agricoltura moderna può anche essere definita come commerciale, essendo finalizzata esclusivamente alla vendita di prodotti.
L’ agricoltura commerciale viene praticata principalmente in Europa, dove prevalgono le aziende di piccole e medie dimensioni e nel Nord America, dove invece sono maggiormente diffuse le grandi aziende.
L’ agricoltura di sussistenza si pratica nella fascia intertropicale e come scopo principale ha l’autoconsumo da parte degli stessi produttori.
La bassa produttività non consente di avere eccedenze da vendere, e ciò determina una mancanza di denaro che a sua volta impedisce ogni miglioramento nella produttività agricola.





Per integrare le proprie esigenze nutritive, l’uomo primitivo ricorreva alla caccia. Attualmente vengono privilegiate le attività zootecniche (cioè l’allevamento).
Le specie animali di maggiore importanza economica sono quattro, bovini, ovini, caprini e suini, ma rilevante è pure il ruolo degli equini, dei cammelli e degli animali da cortile. Nelle varie regioni della Terra l’allevamento viene praticato in modi molto differenti, legati non solo alle condizioni ambientali, ma anche al livello di sviluppo economico e alle diverse culture.
Nelle aree a bassa densità demografica, dove sono disponibili grandi superfici libere, si pratica di preferenza l’ allevamento estensivo.
L’ allevamento intensivo è invece tipico delle regioni a elevata densità demografica, come il nord-est degli Stati Uniti e L’Europa centrale




Dopo agricoltura e allevamento, la principale attività primaria è la pesca.
Essa preleva dal mare immensi quantitativi di fauna ittica.
Esiste anche una pesca nelle acque interne, il cui ruolo economico è ridotto. Il suo interesse è soprattutto sul piano qualitativo, sia per il pregio delle varietà pescate, sia per l’elevata richiesta di alcuni sottoprodotti, in primo luogo il costosissimo caviale.
Maggiore è il ruolo dell’ acquacoltura, che fornisce ormai un quarto del pescato mondiale e presenta ritmi di crescita talmente intensi da far prevedere che, tra breve, supererà la pesca.

Le foreste mondiali, estese su meno di un terzo delle terre emerse, forniscono una risorsa di notevole importanza economica, il legno.
A prima vista si tratta di una risorsa rinnovabile, perché la natura provvede costantemente a far crescere gli alberi, ma l’attuale consumo di legname segue ritmi talmente intensi da non dare il tempo alle foreste di ricrescere.
Per questo motivo la deforestazione viene sempre più considerata un rischio di tipo ambientale.
Nei paesi poveri il problema della deforestazione è spesso sottovalutato, passando in secondo piano rispetto all’esigenza di ottenere un vantaggio economici dall’esportazione del legname.
Sotto il profilo qualitativo, le risorse forestali si differenziano in due grandi categorie: il legno duro e il legno tenero.
La produzione mondiale di legno comprende anche la legna da ardere, il cui consumo riguarda circa la metà del quantitativo totale.
Questa forma di utilizzo è minima nei Paesi sviluppati, dove è stata sostituita da altre fonti energetiche, ma nei Paesi scarsamente industrializzati la legna da ardere rappresenta ancora il principale tipo di combustibile, soprattutto a livello domestico.


Il settore secondario




Comprende le attività che servono a trasformare le materie prime in prodotti finiti e nuovi, cioè che non esistono in natura.
Fanno parte di questo settore: l’industria, l’artigianato e l’edilizia, che si occupa della costruzione degli edifici.
Quasi tutti gli oggetti che usiamo (vestiti, attrezzi, automobili, computer, giocattoli…) sono prodotti industriali.

Il settore terziario



Il settore terziario comprende tutte quelle attività che servono a COMMERCIARE, TRASPORTARE o DISTRIBUIRE i prodotti dell' industria e le attività che offrono servizi alle persone.
Nel settore terziario rientrano quindi il COMMERCIO dei prodotti agricoli o industriali e i TRASPORTI delle merci, come anche delle persone.
Le VIE DI COMUNICAZIONE, cioè le strade, le autostrade e le ferrovie, sono importanti per le industrie perchè permettono il trasporto delle materie prime e dei prodotti finiti.
Un' altra attività legata all' industria è la PUBBLICITA'.
Per convincere la gente a comprare i suoi prodotti, ogni industria cerca di pubblicizzarli sui giornali e in televisione.
Tra le attività che offrono servizi alla gente ci sono le scuole, gli ospedali e gli ambulatori medici, le banche, le poste, e poi le palestre, i teatri........
Importanti attività del settore terziario sono poi quelle legate all' INFORMAZIONE, cioè alla diffusione delle notizie attraverso i giornali, i libri, la radio e la televisione. Infine un' attività economica del settore terziario molto importante per l' Italia è il TURISMO.


Settore quaternario


Con questo termine si definisce un particolare ramo delle attività terziarie ( si può' anche chiamare, infatti, TERZIARIO AVANZATO o SUPERIORE ), comprende i più moderni e sofisticati collegati con: l'informatica, la telematica, la robotica, la ricerca scientifica, la consulenza specializzata al servizio delle imprese, le ricerche di mercato.

Geografia. Paesi Bassi: polder e mulini a vento

Paesi Bassi. Polder e mulini a vento




Il territorio delle province occidentali dei Paesi Bassi è tutto sotto il livello del mare. Se non vi fossero opere di protezione, metà del paese sarebbe sott'acqua. Tre quarti della popolazione olandese vive in queste province. Per centinaia di anni il popolo olandese ha lottato contro l'acqua, ed ha vissuto dell'acqua. Si sono arricchiti con i traffici navigando per tutti i mari, hanno usato fiumi e canali per i trasporti, hanno pescato nei laghi, nei fiumi e nel Mare del Nord; ma anche hanno subito inondazioni per lo straripamento dei fiumi e per la rottura di dighe da parte del mare o dei fiumi in piena. Il 31 gennaio 1953 una tempesta potenziata dall'alta marea portò il livello del mare a 4 metri e mezzo sopra la media, le onde ruppero dighe costiere e 145.000 ettari di terreno coltivabile furono inondati, 300.000 abitanti persero la casa e i loro averi, ci furono 1853 morti.I terreni fertili minacciati sono i “polder”, terre situate sotto il livello del mare che sono state prosciugate con ingegnosi procedimenti. Il terreno da ricuperare viene circondato da una diga e da una canale a livello superiore a quello del mare e l'acqua che copre le terre viene pompata in questo canale per essere poi fatta defluire a mare. Nel polder prosciugato vi sono canali che inquadrano i campi ed il cui livello viene controllato perché sia mantenuto costante. Questo lavoro di pompaggio è continuo, poiché dalle dighe l'acqua filtra attraverso il terreno. Le coltivazioni di tulipani, una delle grandi risorse agricole dei polder, è critica ed il livello della falda ha una tolleranza di cinque centimetri: se è superiore le piantine marciscono, se inferiore si seccano. Il paesaggio olandese era caratterizzato dai mulini a vento. Ora ce ne sono ancora, ma sono meno frequenti. Ho sempre pensato che i mulini servissero per macinare, generalmente cereali. Non mi sono mai chiesto quanti cereali dovessero macinare in Olanda, per avere tutti quei mulini a vento. Dopo l’infanzia si perde l’abitudine di chiedere perché a proposito di ogni fenomeno, e questa scoperta è stata per me un po’ imbarazzante. A proposito dei polder ho poi saputo che i mulini a vento servivano per togliere l’acqua e mandarla a mare. La pompa azionata dai mulini a vento era una ruota a pale che riusciva a sollevare l’acqua per un dislivello massimo di un metro e mezzo; si doveva così mettere più mulini in serie per sollevare l’acqua a dislivelli superiori, e spesso erano serie di tre mulini.Nell’ottocento si installarono delle stazioni di pompaggio a vapore, di grande potenza e di grande consumo di combustibile. Il combustibile! L’ingegnere che mi illustrò il funzionamento di una di queste gigantesche macchine a vapore mi disse che questa vocazione a strappare terre coltivabili all’acqua era un prezzo che gli olandesi pagavano per la imprevidenza dei loro antenati. Infatti molto terreno olandese era formato da torbiere, e gli antichi estraevano torba quale combustibile. Sembra che esagerassero e là dove prima c’era torba si infiltrò l’acqua e formò laghi. Che fu poi necessario prosciugare facendo polder. La storia è finita bene, a prezzo di grandi fatiche, poiché la terra è stata ricuperata e la torba esaurita è stata sostituita dal carbone e infine dagli idrocarburi liquidi e gassosi. Ma si tratta pur sempre di fonti non rinnovabili di energia, e la terra, senza il costante pompaggio, sarebbe nuovamente coperta dalle acque.Se si vedono queste immense e coerenti opere di ingegneria idraulica, le dune e le dighe a protezione dalle furie del mare, i canali, le chiuse, le barriere mobili, i ponti, si resta ammirati da un piccolo popolo che si sa amministrare con fermezza, coerenza e efficienza. Certo tutto questo impegno comporta dei costi, ed infatti la vita è più cara in Olanda rispetto ad altri paesi della Unione Europea, penso anche per questa ragione. Ma è stato considerato a livello governativo un piano che, tenendo conto delle norme agricole europee, della sovrapproduzione orticola e floreale, della criticità di inquinamento anche dovuto agli allevamenti suini, tenda a fare tornare allo stato naturale (foreste, laghi, paludi) un decimo delle terre coltivate.