mercoledì 20 maggio 2009

GEOGRAFIA: Differenze tra economia socialista e economia di mercato (o capitalista)

L'economia socialista  è pianificata; ciò significa che la proprietà privata è abolita (o quantomeno, fortemente limitata) ed è lo Stato a stabilire la quantità da produrre e i relativi prezzi. Ad esempio nell'Ex-Unione Sovietica il prezzo del pane era tenuto artificialmente basso (cioè, non riusciva a coprire i costi di produzione) in quanto questo bene era considerato di prima necessità. Lo Stato insomma decideva, secondo logiche che potevano anche non seguire criteri economici, quanto, cosa e a quale prezzo produrre.

L'economia capitalista è il sistema economico affermatosi in Occidente e poi nel resto del mondo dopo la rivoluzione industriale, sostituendo la precedente economia feudale.
In questo sistema fondamentali sono i concetti di proprietà privata e di libertà di iniziativa economica. L'economia capitalista è _amorale_ (da non confondere con immorale), nel senso che, almeno in teoria, funziona senza considerare questioni etiche (morali, per l'appunto) o politiche. Ritornando all'esempio del pane, in una economia capitalista non c'è un prezzo troppo alto o troppo basso in termini assoluti, in quanto il prezzo è stabilito dal mercato e dalla relativa domanda ed offerta; il panettiere non produce, diciamo, X chili di pane al giorno al prezzo Y perchè corrisponde alla necessità del suo quartiere (o perchè così gli è stato detto dall'autorità statale), ma bensì perchè così facendo è in grado di massimizzare (rendere il più possibile elevati) i propri profitti. Se, supponiamo, non ci fossero abbastanza panetterie, lo Stato non potrebbe obbligare qualcuno a fare pane, ma probabilmente qualcuno, attratto dalla prospettiva di lauti guadagni, aprirebbe una nuova panetteria. In teoria (ma solo in teoria), se un panettiere "sgarra" (cioè fissa un prezzo troppo alto per il mercato), i consumatori si riforniranno da un altra parte, punendo così il furbo.
Ovviamente quella che si è appena descritta è la situazione in caso di mercati perfetti (che non esistono); la realtà può essere però ben diversa: ad esempio, ci sono pochi panettieri in giro rispetto alla domanda, molti vorrebbero fare il pane, ma il costo per aprire un panificio è troppo elevato per la maggioranza delle persone, così che l'offerta non è in equilibrio con la domanda.
Per combattere i cosiddetti "fallimenti del mercato", gli Stati moderni hanno introdotto alcuni sistemi di regolamentazione e di controllo nei più svariati settori, oltre che reclamare per sè, a volte anche in via esclusiva, alcune attività considerate fondamentali (sanità, istruzione, pensioni e così via); ciò nonostante, il principio di proprietà privata e di libertà di iniziativa economica non viene mai meno.

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