giovedì 14 maggio 2009

Rileggendo Dante: dalla Selva dei Suicidi al racconto horror

La Selva dei Suicidi in un illustrazione di Gustave Dorè

Mi ritrovai in un bosco scuro con molti alberi dai colori spenti. Era inquietante. Quel luogo avrebbe fatto paura anche alla persona più coraggiosa del mondo. C’erano tante voci, sofferenti e malate che provenivano da ogni parte. Erano voci umane e un brivido freddo mi percorse la schiena. La lieve luce calò e il buio invase il bosco. Le voci si fecero più forti e mi misi ad urlare. Non sapevo dove andare e nel mio correre andai a sbattere contro un albero. In quel momento capii che le voci venivano dagli alberi. La luce mi spiegò che era un uomo che era finito qua perché si era suicidato. Ero invaso dal terrore. Ero imprigionato in un luogo terrificante. In un istante capii che l’uomo era mio fratello. Corsi da lui e appena lo toccai tornò normale. Capii che avevo sognato tutto.

Autrici: G.C., M.C., L.A. 

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