La Finlandia, che occupa una superficie territoriale tre volte più grande dell'Italia, con una popolazione di poco superiore ai cinque milioni, si è collocata negli ultimi anni ai primissimi posti tra le più ricche economie del pianeta. Al secondo posto lo scorso anno, davanti agli Stati Uniti sesti e all'Italia quarantaseiesima.
Nel paese c’è un alto tasso di uguaglianza sociale, ovvero una distanza ridotta tra i redditi dei più ricchi e quelli dei più poveri:se negli Stati Uniti il rapporto sperequativo è di 1 a 10, cioè che il reddito più basso deve essere moltiplicato per dieci per raggiungere quello del più ricco, in Finlandia è di 1 a 3.
Tornado al welfare finlandese, non bisogna dimenticare le politiche per il lavoro. In Finlandia si parla di "flexsecurity" cioè di flessibilità del lavoro (facilità per i datori di lavoro di licenziare = flessibilità) ma anche sicurezza (protezione per chi perde il lavoro). In Finlandia infatti, vi sono le stesse forme di lavoro flessibili che abbiamo in Italia. Ciò che invece è diverso sono quelle forme di garanzia come la formazione professionale, gli istituti di collocamento e i cospicui assegni di disoccupazione. Se il lavoratore finlandese, alla scadenza del contratto, perde il suo lavoro, potrà godere di corsi gratuiti di formazione e al contempo attendere la chiamata di un ufficio di collocamento per una nuova opportunità di lavoro. Il tutto mentre percepisce un sussidio mensile di sostegno molto più alto e prolungato di quello che percepiscono i lavoratori italiani. I tassi di disoccupazione sono simili a quelli italiani(7,8%), ma la spesa per la protezione sociale è del 26,9% in Finlandia e del 17% in Italia.
La scuola in Finlandia
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Secondo i dati dello studio Pisa (Programme for international study assessment), condotto su 400mila 15enni di 57 Paesi, i ragazzi finlandesi sono i meglio preparati in lingua, matematica e scienze. Gli italiani decisamente meno: uno su quattro non capisce ciò che legge e uno su due manca delle nozioni di base in matematica. Quali sono i segreti della scuola finlandese?
In Finlandia la nozione di insuccesso scolastico quasi non esiste. La percentuale di giovani in uscita dal sistema formativo senza alcun diploma si ferma allo 0,3%, contro il pesante 20% che, ad esempio, deve subire il Canada. L’attenzione verso gli studenti in difficoltà è massima, in tutte le scuole operano gruppi di docenti senza un orario d’insegnamento prestabilito, che hanno come unico compito quello di prendere in carico dopo le ore di lezione gli allievi che mostrano difficoltà di apprendimento.
I professori, dal canto loro, possono contare su aiuti e supporti di vario genere, come quello di poter conferire tre volte a settimana con gli psicologi della scuola per chiedere dritte e consigli su come relazionarsi con i ragazzi più problematici. Tutto il materiale scolastico, dalla gomma al libro di testo, è consegnato gratuitamente agli alunni, dalla prima classe delle elementari all’ultima del liceo.
La scuola privata, di fatto, non esiste. Su circa quattromila istituti scolastici, soltanto una sessantina sono privati, ma sono finanziati al 100% dallo stato e obbligati a seguire gli stessi programmi delle scuole pubbliche. Vengono denominati “privati” perché hanno il diritto di scegliere i propri alunni sulla base delle proprie convinzioni religiose o della comunità linguistica di appartenenza (essenzialmente scuole musulmane, ebraiche o francofone).
Infine – ma a questo punto la notizia apparirà normale – in Finlandia la professione docente gode di grande prestigio sociale e sono numerosissimi i giovani laureati che decidono di dedicarsi all’insegnamento.
Sicuramente il basso numero di abitanti della Finlandia facilita molto l'organizzazione di questa nazione, ma è anche vero che tale efficiente sistema di istruzione esiste proprio perchè la Finlandia è consapevole di essere un paese piccolo e povero di risorse, per questo ha deciso di puntare su quelle umane.
Il sistema scolastico finlandese è una inequivocabile espressione di civiltà, a cominciare dall'attenzione verso gli alunni in difficoltà e dal divieto di divulgare i risultati scolastici. In Finlandia è considerata un diritto di tutti, non si basa sulla selezione dei forti e sull'eliminazione dei deboli come avviene in Corea.
Pur senza stimolare la concorrenza tra scuole - come se queste fossero imprese - questo paese vanta studenti preparati, un tasso di alfabetizzazione tra i più alti al mondo e una dispersione scolastica (alunni che abbandonano la scuola prima della fine dell’obbligo) quasi inesistente. Non a caso la Lisbon Review del 2004 ha valutato la Finlandia come il paese più economicamente competitivo d’Europa. Altro dato: la Finlandia ha la proporzione più alta tra forza lavoro e ricercatori scientifici, impiegati sia nel settore pubblico che in quello privato. Il governo finlandese sa che l'investimento nella scuola, alla lunga, paga.
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