Il secolo dell’Assolutismo
Il Seicento è anche il secolo in cui si afferma un modo di governare chiamato assolutismo.
Questo ebbe particolare successo in Francia, sotto il regno di re Luigi XIV, dello il Re Sole.
Luigi XIV
Re Luigi voleva eliminare ogni limite alla sua autorità e, per conseguire questo obiettivo, cercò di eliminare diverse antiche tradizioni.
Un limite al potere del re era rappresentato dalle Assemblee degli Stati Generali (1° Stato = clero; 2° Stato = aristocrazia; 3° Stato = cittadini, professionisti…). Gli Stati Generali avevano il compito di esaminare le leggi esaminate dal sovrano. Se le ritenevano ingiuste o dannose potevano criticarle e ritardare la loro entrata in vigore.
Luigi XIV stabilì che i Parlamenti erano obbligati ad approvare le decisioni del re. Al limite, dopo averle approvate potevano esprimere delle lamentele, comunque inutili, perché il re non era tenuto a prestarvi ascolto.
Il Re Sole divise
Gli intendenti avevano il compito di far rispettare le leggi, di riscuotere le tasse e di amministrare la giustizia. In questo modo il re poteva esercitare il suo potere anche nelle province più sperdute della Francia.
Il re Sole, inoltre, aveva capito che per mantenere saldo il suo potere era necessario controllare strettamente la nobiltà. Luigi XIV infatti non si fidava affatto dei nobili, che più volte, nel corso del ‘600 avevano organizzato rivolte contro i re di Francia.
La reggia di Versailles
Un atto molto grave compiuto da re Luigi XIV nel 1685, fu la revoca (ritiro, cancellazione) dell’Editto di Nantes, proclamato, come abbiamo già visto, da suo nonno, Enrico IV (vedi sopra). Il re, che era cattolico, non voleva che esistesse nel suo regno il diritto a praticare religioni diverse dalla sua. In questa maniera circa 200.000 ugonotti, a cui non era più permesso praticare la propria religione, fuggirono dalla Francia verso i Paesi protestanti: per il Paese fu un grave danno, perché tra gli ugonotti vi erano molti banchieri, imprenditori e commercianti abili e ricchi.
Il re Sole desiderava fare della Francia il Paese più potente d’Europa. Per far questo era necessario creare un grande esercito. E così fece: tra il 1664 e il 1703 l’esercito francese passò dai 45.000 soldati ai 400.000, il più grande d’Europa. E nemmeno Luigi aveva intenzione di lasciare i suoi soldati con le mani in mano: dei 54 anni del suo regno, ben 37 furono segnati da guerre! Se in un primo momento
Altri sovrani assoluti
Altri sovrani europei cercarono di imitare, con maggiore o minore fortuna, il modello del Re Sole. Le parole d’ordine erano:
- creare un forte esercito di professionisti ben addestrati.
- Creare una burocrazia efficiente e fidata, come quella degli intendenti francesi, affinchè le tasse fossero pagate e gli ordini del re rispettati.
- Limitare i privilegi e il potere dei nobili e del clero.
Questi tentavi ebbero successo in Prussia e in Russia.
Molto più sfortunato fu il tentativo del re d’ Inghilterra, Carlo I Stuart. Anche in questo Paese il re, prima di Luigi XIV, cercò di limitare il potere delle assemblee, che qui si chiamavano Parlamenti, ed avevano una composizione diversa rispetto agli Stati Generali francesi.
I Parlamenti in Inghilterra erano molto più forti che in Francia e riuscirono ad opporsi fermamente alle intenzioni del re di governare senza consultarli. Da questo scontro nacque, nel 1641, una violenta guerra civile che assunse anche caratteristiche religiose. Carlo I era un sostenitore della religione anglicana, mentre i ribelli, guidati da Oliver Cromwell, erano soprattutto puritani (la variante inglese del calvinismo).
Oliver Cromwell
Cromwell era un abilissimo comandante militare e il suo esercito riuscì a sconfiggere quello del re che fu imprigionato e condannato a morte nel 1649.
La decapitazione di Carlo I Stuart
Nel Paese fu proclamata
Giacomo tentò di governare senza il Parlamento perché considerava il proprio potere ilimitato, assoluto. Il Parlamento giudicò inaccetabile il comportamento del re e, nel 1688, decise di cacciarlo. Fu chiamato in aiuto lo staolder (capo di Stato) olandese Guglielmo III d’Orange, marito della figlia di Giacomo II, Maria Stuart.
Lo statolder sbarcò in Inghilterra con il proprio esercito, ma al suo arrivo il re era già fuggito: il Parlamento era riuscito a liberarsi del sovran senza versare una goccia di sangue, per questo l’avvenimento benne chiamato Gloriosa Rivoluzione.
La Camera dei Comuni,
una delle due assemblee del Parlamento inglese
Guglielmo e Maria vennero proclamati sovrani, ma prima di essere incoronati dovettero giurare di rispettare
In questo documento si diceva che l’assemblea parlamentare aveva il diritto di:
- approvare o respingere le nuove tasse proposte dal re
- fare le leggi (potere legislativo)
Inoltre i sovrani dvevano garantire ai sudditi alcuni diritti fondamentali:
- il diritto di non essere arrestati arbitrariamente (libertà personale)
- il diritto di dire e pubblicare il proprio parere senza essere puniti (libertà d'espressione e di stampa)
- la libertà di religione (che però non valeva per i cattolici)
Era nato uno Stato di tipo nuovo, unico in Europa: il re governava insieme al Parlamento che rappresentava il popolo inglese e limitava il potere del re.
In realtà solo i sudditi più ricchi avevano il diritto di eleggere i propri membri al Parlamento.
Si era cancellata la vecchia idea che il re derivasse i propri poteri da Dio e che quindi aveva il diritto di governare senza alcun limite. Da quel momento si iniziò a sostenere che il re riceveva il diritto di governare dai propri sudditi e che quindi dovesse rendere conto a loro.
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