Innanzi tutto esse esprimevano la delusione dei cristiani tedeschi per la corruzione della Chiesa e condannavano le tasse che i fedeli erano costretti a versare per finanziare la lussuosa corte romana e mantenere il clero.
Inoltre la ribellione di Lutero fu ben accolta dai principi tedeschi: essi colsero l’occasione per impossessarsi dei vasti possedimenti terrieri appartenenti al clero; inoltre, se nei territori dell’Impero fosse nata una Chiesa indipendente, questo avrebbe impedito all’imperatore Carlo V, difensore della cristianità cattolica, di diventare troppo potente.
l'imperatore Carlo V in un ritratto di Tiziano
Per volere di molti principi, dunque, la fede luterana si affermò in molti Stati a nord dell’Impero (Sassonia, Brandeburgo, etc.).
Nel 1531 i principi protestanti formarono la lega di Smalcalda per difendere la nuova Chiesa dalle armate di Carlo V.
Nella Germania meridionale molti principi rimasero fedele al cattolicesimo e si unirono in una lega militare per combattere a fianco dell’imperatore contro quella di Smacalda.
Le due leghe si scontrarono varie volte nel corso degli anni causando migliaia di morti..
La guerra si concluse solo nel 1555, con la pace di Augusta. Essa stabiliva che i principi erano liberi di scegliere la propria fede, mentre i sudditi erano costretti ad aderire alla fede dei propri sovrani (principio del CUIUS REGIO EIUS RELIGIO[1]). I seguaci di una fede diversa da quella del loro re erano costretti, se non volevano essere perseguitati, a trasferirsi in un altro Paese.
mappa delle religioni in Europa dopo la Riforma protestante
La guerra dei contadini
Accanto al luteranesimo, nel giro di pochi anni, si svilupparono molte altre correnti di pensiero religioso.
Negli anni ’20 del ‘500 in alcuni territori tedeschi si diffusero le idee di Thomas Müntzer. Egli, alla guida di centinaia di migliaia di contadini, esasperati dalle dure condizioni di vita in cui vivevano, si batteva non solo per la riforma religiosa, ma anche per l’ uguaglianza sociale.
Lutero, diversamente, era convinto che il popolo dovesse essere sottomesso al potere dei sovrani; inoltre temeva che le sue idee fossero considerate la causa della rivolta. Scrisse allora un violento pamphlet, intitolato Contro le empie e scellerate bande dei contadini, nel quale invitava i principi a reprimere senza pietà la rivolta. Nel 1525 principi cattolici e protestanti formarono un esercito comune e soffocarono nel sangue la ribellione (le fonti dell’epoca parlano di 100.000 morti).
contadini assalgono un cavaliere armati di zappe e asce
[1] Principio stabilito con la pace di Augusta del 1555. La formula latina, che significa letteralmente “la religione è quella di colui di cui è la regione”, lasciando libertà di culto ai principi tedeschi da parte dell’impero, ne obbligava però i sudditi, tranne casi particolari, a seguire ciascuno la confessione del proprio signore.
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