Come reagì la Chiesa cattolica alla diffusione del protestantesimo?
Per contrastare la diffusione del luteranesimo e del calvinismo si era reso necessario un intervento deciso per impedire che queste confessioni conquistassero nuovi fedeli.
Per ottenere questo risultato bisognava:
1) rafforzare l’autorità della Chiesa di Roma;
2) correggere quei difetti che avevano spinto molti cristiani ad allontanarsi dal cattolicesimo.
Il Concilio di Trento
papa Paolo III
I protestanti non parteciparono perché rifiutavano di riconoscere l’autorità del papa.
Il Concilio si svolse a Trento e, dopo varie interruzioni, si concluse nel 1563.
Alla fine del Concilio le tesi dei protestanti furono tutte condannate e fu riaffermato il valore della tradizione cattolica che essi avevano messo in discussione.
1) Riguardo al problema della salvezza dell’anima, si stabilì che non bastava avere fede per andare in Paradiso (come invece affermava Lutero), ma occorreva anche meritarlo compiendo opere buone.
2) Fu proclamato che non erano solo le Sacre Scritture ad avere valore di verità, ma anche tutto ciò che la Chiesa aveva dichiarato nel corso dei secoli (ad esempio nei Concili).
3) I fedeli, quindi , non dovevano cercare di capire da soli la ‘parola di Dio’, ma dovevano seguire l’ insegnamento del papa e dei vescovi.
4) Furono riconfermati tutti i sacramenti.
5) Mentre nelle Chiese riformate si usava la lingua locale, in quella cattolica si scelse di continuare a celebrare la messa in latino (fu così fino al XX secolo).
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La riorganizzazione della Chiesa
Il Concilio di Trento prese anche dei provvedimenti per migliorare organizzazione della Chiesa.
Fu riaffermata l’importanza del clero, negata dai protestanti. Esso aveva il compito di avvicinare i cristiani alla religione, quindi doveva essere perfettamente istruito ed educato con severità.
Vennero create scuole per la formazione dei sacerdoti: i seminari.
Inoltre fu ordinato ai vescovi di effettuare ogni due anni una visita nella propria diocesi (la visita pastorale), per controllare l’attività dei parroci.
Questi ultimi avevano il compito di assicurarsi che tutti i parrocchiani rispettassero gli obblighi religiosi presenza alla messa, partecipazione ai sacramenti…) e che la loro vita quotidiana si svolgesse secondo le regole della Chiesa.
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Novi ordini religiosi – La Compagnia di Gesù
Nel Cinquecento nacquero novi ordini religiosi con la funzione di sostenere la lotta della Chiesa cattolica contro i protestanti.
Questi si dedicavano alla predicazione del Vangelo, all’istruzione dei giovani, all’assistenza di poveri e malati. Con la loro attività volevano testimoniare una fede rinnovata e sincera.
Il più famoso di questi ordini fu la Compagnia di Gesù, fondata nel 1540 dallo spagnolo Ignazio da Loyola.
Gesuiti si impegnarono a diffondere il Vangelo in ogni parte del mondo e, per essere all’altezza di questo incarico, studiavano per lunghi anni.
Fondarono numerose missioni in America Latina e in Asia (India, Cina, Giappone) per conquistare nuovi fedeli alla Chiesa cattolica.
I gesuiti si specializzarono nell’istruzione dei giovani, soprattutto dei figli delle famiglie aristocratiche. I loro collegi offrivano un’ottima preparazione, ma soprattutto un’educazione molto severa, basata sui valori della Chiesa e su una disciplina quasi militare. I gesuiti diventarono quindi insegnanti dei figli di nobili e principi e diventarono i confessori e i consiglieri deglin uomini politici più potenti del mondo cattolico. In questo modo conquistarono una grande influenza nelle corti europee.
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La Controriforma
La Chiesa d Roma non cercò solo di migliorare sé stessa, ma si battè anche per sconfiggere i protestanti, la cui influenza cominciava a farsi viva anche in Italia, nel cuore stesso del cattolicesimo.
Nel 1542 Paolo III rafforzò il Tribunale dell’Inquisizione (il tribunale ecclesiastico nato nal Medioevo per combattere gli eretici).
Esso aveva il compito di impedire la diffusione delle idee riformate e anche di tutte quelle che, in qualche modo, mettevano in dubbio la tradizione cattolica.
Le persone sospettate di eresia venivano arrestate, interrogate e torturate, Se riconosciute colpevoli potevano andare incontro a pene durissime: la confisca di tutti i beni, la fustigazione, la prigione, l’ergastolo. Per ch rifiutava di pentirsi e chiedere perdono la pena prevista era la condanna a morte sul rogo.
Con la Controriforma si irrigidì la censura, cioè il divieto di pubblicare e diffondere libri ritenuti contrari alle idee cattoliche. Questi libri venivano elencati nel cosiddetto Indice dei libri proibiti.
L’intolleranza della Controriforma colpì anche gli ebrei, che vennero rinchiusi in speciali rioni chiamati “ghetti”. Il primo ghetto nacque a Venezia nel 1516 (il quartiere mantiene anche oggi quel nome).
uno scorcio del ghetto di Roma
Il Ghetto ebraico di Roma, sorto 40 anni dopo rispetto a quello di Venezia -in assoluto il più antico- è tra i più antichi ghetti del mondo. Il termine GHETTO deriva forse da geth (segregazione) o dal nome della contrada veneziana, gheto, in cui gli ebrei furono costretti a risiedere. Gli abitanti del ghetto, oltre all' obbligo di risiedervi e alla proibizione di esercitare qualunque commercio ad eccezione di quello degli stracci, dovevano portare un distintivo che li rendesse sempre riconoscibili: un berretto gli uomini, un altro segno di facile riconoscimento le donne, entrambi di colore glauco (azzurro). Inizialmente erano previste due porte intorno alle mure del quartiere che venivano chiuse al tramonto e riaperte all'alba.
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